SIMBOLISMO ASTROLOGICO DELLA COLONNA VERTEBRALE a cura di Elisabeth Mantovani

SIMBOLISMO ASTROLOGICO DELLA COLONNA VERTEBRALE a cura di Elisabeth Mantovani

La colonna vertebrale è da sempre legata alla polarità Sole-Luna/Saturno.
Insieme questi tre pianeti rappresentano tutti e quattro gli elementi della tradizione esoterica e possiamo dire che siano in un certo senso alla guida delle energie, espresse sotto varie forme e simbologie, di questi elementi. La Luna è essenzialmente matrice dell’Acqua, creatrice e distruttrice di ogni forma di vita che nasce e muore nel segreto e nel silenzio del mondo sub-acquatico. Il Sole è fonte di luce e calore, espressione della divinità identificata col Fuoco. 
L’Acqua e il Fuoco insieme sono espressione di vitalità, energia, fluire inarrestabile del flusso vitale. Dall’interazione di questi due elementi la vita materiale prende coscienza, espressione e movimento.
L’energia propulsiva di questi elementi è incanalata e spinta verso la crescita dalla Terra e dall’Aria. 
Alla guida degli elementi Terra e Aria troviamo Saturno il principio cristallizzatore, condensatore, raffreddante e conservatore che si pone come polo opposto e complementare al fiume vitale costituito dalle energie dell’Acqua e del Fuoco, della Luna e del Sole.
La struttura ossea della colonna vertebrale è governata da Saturno e costituisce un canale per la forza vitale che vi fluisce all’interno: il midollo spinale e le sue innervazioni. Questo fiume che scorre all’interno del condotto vertebrale è uno e duplice: in esso si alternano, si combinano e si equilibrano le correnti energetiche positive e irradianti rappresentate dal Sole e dall’elemento Fuoco e quelle negative e coagulanti rappresentate dalla Luna e dall’elemento Acqua. La simbologia dell’Albero bene esprime l’alternarsi di queste forze all’interno dei processi della natura: la vita che perennemente scorre aldilà del manifestarsi delle stagioni.
Anticamente, presso i celti ad esempio, gli alberi spogli durante la stagione invernale erano simbolo delle forze che si ritirano nel ventre della Madre Terra, della capacità della forza vitale di attraversare il golfo della Morte per ri-manifestarsi con vigore durante la primavera. La forza con cui la vita ri-sbocciava era dunque sinonimo della capacità di ognuno di attraversare con fermezza le difficoltà e le esperienze esistenziali rappresentate da Saturno. Questo pianeta, nella simbologia astrologica, governa lo spleen, il centro psichico che regola il flusso della vitalità nel corpo, con precisione Saturno concede a ognuno la dose di vitalità guadagnata attraverso le aspirazioni e le esperienze della vita. Gli alberi millenari sono da sempre simbolo di immortalità, di capacità del corpo di sapersi rigenerare, di attingere cioè forza dalle viscere della Terra, di attraversare l’abisso e governare la paura..
Nel simbolismo astrologico le ripartizioni della colonna vertebrale sono significative.
Le sette vertebre cervicali del collo sono associate ai sette pianeti della tradizione esoterica.
La prima vertebra, l’Atlante è governata da Saturno, la seconda, l’Epistrofeo, da Giove, le altre cinque di seguito rispettivamente da Marte, il Sole, Venere, Mercurio e la Luna.
Le vertebre cervicali sono quindi connesse alla capacità di saper utilizzare i sette raggi della tradizione esoterica, le energie costruttive principali da cui discendono tutti gli altri raggi. Queste energie guida sono da sempre associate ai sette pianeti ma anche alle sette note musicali, ai sette colori dello spettro solare e, nella tradizione orientale, ai sette chakra maestri.
In questa parte della colonna che supporta la testa si concentrano particolarmente le tensioni e gli sforzi ed è per questo, in alcuni individui, una zona spesso bloccata o irrigidita .
Le dodici vertebre dorsali sono associate alle 12 energie dei segni zodiacali. La prima vertebra è governata dall’Ariete e le altre undici dai segni che seguono in successione nello zodiaco.
La spina dorsale è particolarmente connessa all’elemento fuoco e alle energie marziali dell’Ariete. Le dodici vertebre che la compongono sorreggono le coste che formano la gabbia toracica e proteggono il cuore.
Fino a quando l’individuo non ha preso governo dei piani inferiori e fisici questa cavità è come una stalla in cui risiedono le energie animali dell’uomo e i suoi turbolenti desideri personali.
Le cinque vertebre lombari sono connesse con i quattro elementi, Fuoco, Terra, Aria, Acqua più un quinto elemento il più sottile e impalpabile: l’Etere che li permea tutti.
Sotto la regione lombare troviamo il sacro formato da cinque reminescenze di vertebre e le quattro ossa del coccige saldate insieme. Questi nove segmenti ossei sono associati all’aldilà, alle regioni sconosciute delle viscere della Terra nelle quali, si pensava, risiedesse un Fuoco imperituro.
E’ in questa stazione che risiede il germe della nostra vita, il segreto del “Nome” come direbbero i cabalisti o il fuoco kundalini per la tradizione orientale.
Questa energia sale dal basso, emerge come un drago di fuoco dalle acque oscure da cui la vita proviene e ritorna. Il “serpente di fuoco” sale dalla base della spina quando la nostra coscienza ha affrontato il mistero dell’ignoto e la paura del medesimo, quando cioè si è confrontata con Saturno, il drago maestro che rappresenta le prove che ci pervengono attraverso l’esperienza esistenziale. Ogni esperienza è l’incrocio di due coordinate che la mente umana deve superare, un quesito e un enigma che la vita ci pone: la via del centro ci permette di superare le prove, conciliare gli opposti, sopportare il paradosso e proseguire diritti lungo il sentiero della vita che è conoscenza e conquista delle nostre terre interiori.
Le porte principali che ci aprono verso questo cammino sono simboleggiate dalle regioni della colonna vertebrale e dai sette chakra maestri che sono collocati lungo la medesima. Quando l’energia sbloccata sale dai piani inferiori, l’attraversamento di queste porte conduce al godimento e alla pienezza sui quattro piani dell’essere: fisico, emotivo, psichico e mentale; fino al godimento finale che ci fa assaporare contemporaneamente la vita su tutti questi piani. La totale illuminazione del corpo che ne consegue abbatte ogni senso di separatezza tra l’interno e l’esterno, tra l’alto e il basso aprendoci a uno stato di coscienza in cui non si percepiscono più confini, pregiudizi e paure ma in cui prevale un senso di estasi e di sublime comunione con tutte le cose.

Elisabeth Mantovani

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